Prospettive del concetto di rischio nel diritto penale moderno
La rilevanza del rischio nella teoria del reato è questione ricorrente e oggetto di costante dibattito in dottrina. Ma essa acquista nuova fisionomia e straordinarie implicazioni nel contesto della società contemporanea post-industriale, ove il rischio diviene fattore determinante del sistema sociale stesso, in quanto parametro delle percezioni individuali e collettive connesse, in special modo, ai possibili effetti negativi delle attività produttive a tecnologia avanzata.
Se, infatti, le prime riflessioni sull’illecito colposo hanno in passato enucleato il concetto di “rischio consentito”, nel quadro dell’attuale dibattito dottrinale, la nozione di rischio non sembra più suscettibile d’essere circoscritta ad un dato settore della responsabilità penale.
Piuttosto, essa incide sui confini dell’area di rilevanza penale ed investe l’intero paradigma di imputazione nelle sue componenti oggettive e soggettive.
Il sistema penale è sottoposto, infatti, alle sollecitazioni provenienti dall’ambiente sociale, tese alla ricerca e all’elaborazione di nuovi strumenti giuridici, che si rivelino capaci di apprestare forme di tutela adeguata in un contesto di attività produttive connotate da crescenti – spesso imprevedibili – potenzialità offensive.
A fronte di simile compito – a rigore, estraneo alla propria funzione tradizionale, scevra di dirette implicazioni politiche -, il sistema penale è chiamato quindi ad adeguare le proprie strutture, definendo, mediante l’attività selettiva e creatrice dei suoi operatori, soluzioni che appaiono, allo stato, volte a raggiungere un compromesso virtuoso tra le confliggenti esigenze di tutela e di costante progresso economico.