Il lavoro di Luigi Perego non è tanto orientato a descrivere le vicende remote e recenti di Novate, quanto a rappresentarne l’assetto istituzionale; a dar conto della composizione degli organi elettivi che, dall’Unità d’Italia a oggi, hanno retto le sorti della nostra comunità; a salvare dall’oblio i personaggi che, con le loro decisioni, hanno contribuito – nel bene e nel male – alla crescita di Novate.
Una ricerca documentale paziente e puntuale che indaga un particolare aspetto della storia locale, identificandone, appunto sul versante istituzionale, i protagonisti. Di quelli che, collocati nel cuore delle decisioni, ebbero (ed hanno) la responsabilità di amministrare Novate, ma anche di salvaguardarne l’autonomia, nella consapevolezza di rappresentare non tanto un’entità a sé stante, quanto una parte del sistema organico dei poteri pubblici.
Siamo dunque di fronte ad un grande contributo alla memoria storica locale, costruito su fatti concreti e inconfutabili, che rimandano all’ultimo secolo e mezzo di vita amministrativa novatese.
Il merito di Perego sta anche nell’aver rispettato i limiti che si è imposto, rinunciando a scrivere una sua storia, non cedendo alla tentazione di dare una sua interpretazione dei fatti. (Anche se l’esperienza maturata nei suoi 15 anni da Sindaco lo avranno spesso indotto – ne sono certo – a dire la sua).
Certo, c’è un orientamento generale di fondo, coerente con l’antifascismo e con la sua lunga militanza nel PSI e nella sinistra: ma mai le sue considerazioni sono strumentali a qualche obiettivo di parte o a qualche tesi precostituita.
E i lettori potranno constatarlo di persona dal rigore delle ricostruzioni e dall’obiettività dei tanti dati che il libro contiene.